Quali sono i Paesi in cui è legale l’affitto di un utero, per far sì che si possa realizzare la procreazione assistita? Vediamolo insieme!

Il desiderio di maternità per molte coppie è davvero forte. Ma che succede se il bimbo tanto desiderato non arriva?

Certo, si può ricorrere all’adozione, ma in tanti vogliono tentare un’altra strada, quella della fecondazione assistita o dell’utero in affitto. In questo modo si “affitta” praticamente l’utero di una donatrice, che porterà in grembo il figlio della coppia per nove mesi.

La madre surrogata potrà donare anche l’ovulo, qualora sia necessario, ed essere fecondata con il seme del padre. In un altro caso, è possibile procedere con l’impianto dell’ovulo della madre, già fecondato con il seme dell’altro genitore.

Queste cliniche garantiscono un tipo di approccio personalizzato per qualsiasi coppia, garantendo livelli tecnologici molto alti che permettono di avere esiti positivi anche se si stanno trattando casi davvero complicati.

Chi può richiederla? Coppie di qualsiasi età e sesso, omosessuali, eterosessuali ed anche genitori single. La vasta banca di dati delle donatrici è alla portata di tutti, nonostante queste scelgano di rimanere anonime. Qualora si desideri conoscere l’identità della donna che “affitterà” l’utero, deve necessariamente esserci consenso scritto da entrambe le parti.

I Paesi principali in cui richiedere un utero in affitto senza rischi sono il Canada, gli Stati Uniti (in particolare la California, dove esistono diverse decine di agenzie specializzate), Russia e Ucraina. Più lontani sono invece Paesi come Cina o India, ma qui è bene sottolineare che le donatrici sono spinte a divenire tali da motivi differenti rispetto a quelle che muovono donne Canadesi o Statunitensi.

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ultimo aggiornamento: 8 Ottobre 2020 11:59


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